Hakanai Yume Datta by Jonathan Jasberg
“Truly, human life is as ephemeral as dew and as brief as lightning.”
Ryūnosuke Akutagawa
Hakanai Yume Datta or "It Was a Fleeting Dream" is a photographic series that transports viewers to the ethereal world of Kyoto's historic Gion district.
Jasberg, drawing inspiration from the surreal aesthetics of David Lynch's films and the disturbing narratives of Ryūnosuke Akutagawa (one of history’s most famous Japanese authors), creates extravagant photos that give us an unusual image, at least for us Westerners, of the formal capital of Japan, a country in limbo between past and future. Once the beautiful capital of Japan and the center of the country's art and culture, Kyoto's elegance is slowly fading today. Its legacy as a cultural epicenter is embodied in the very word "Geisha," which translates to "person of the arts." In this work, the author explores the bizarre oddities of a neighborhood where the echoes of its former glory persist, but where the passage of time has cast an ephemeral spell on its greatness.
"Each photograph," says Jasberg, "is a fragment of a narrative, inviting viewers to evoke their own stories to explain the enigmatic scenes in front of them. Akutagawa's exploration of the human psyche and the inherent duality of existence is reflected in the moments captured in these frames. The shots encourage viewers to explore the intricate tapestry of Kyoto's past and present." The artist's journey into the heart of Japan's cultural soul, where tradition and modernity, reality and dream converge in a fascinating blend of visual storytelling. But what I really found fascinating in this work is what Umberto Eco would have called "an open work of art", an artistic gesture whose meaning is not closed by the artist but open to the infinite interpretations that each spectator will give it in time and space. After all, the real fecundity of a work of art is all here.
ITALIANO
“Truly, human life is as ephemeral as dew and as brief as lightning.”
Ryūnosuke Akutagawa
Hakanai Yume Datta o "It Was a Fleeting Dream" è una serie fotografica che trasporta gli spettatori nel mondo etereo dello storico quartiere Gion di Kyoto. Jasberg traendo ispirazione dall'estetica surreale dei film di David Lynch e dalle narrazioni inquietanti di Ryūnosuke Akutagawa (uno degli autori giapponesi più famosi della storia), realizza stravaganti scatti che ci restituisconoun’immagine insolita , almeno per noi occidentali, della capitale formale del Giappone, un paese nel limbo tra passato e futuro. Un tempo bellissima capitale del Giappone, centro di sviluppo dell'arte e della cultura del paese, l'eleganza di Kyoto, oggi, sta lentamente svanendo. La sua eredità come epicentro culturale è incarnata nella parola stessa "Geisha", che si traduce in "persona delle arti". L’autore in questo lavoro esplora le bizzarre stranezze di un quartiere dove persistono gli echi del antico splendore, ma dove il passare del tempo ha gettato un incantesimo effimero sulla sua grandezza.
“Ogni fotografia – racconta Jasberg - è il frammento di una narrazione, che invita gli spettatori a evocare le proprie storie per spiegare le scene enigmatiche davanti a loro. L'esplorazione di Akutagawa della psiche umana e della dualità intrinseca dell'esistenza si riflette nei momenti catturati in questi fotogrammi. Gli scatti incoraggiano gli spettatori a esplorare l'intricato arazzo del passato e del presente di Kyoto”. Quello dell’artista è un viaggio nel cuore dell'anima culturale del Giappone, dove tradizione e modernità, realtà e sogno convergono in un'affascinante miscela di narrazione visiva. Ma ciò che davvero ho trovato affascinante in questo lavoro è quella che Eco avrebbe chiamato “un’opera d’arte aperta”, un gesto artistico cioè non chiuso nel suo senso dall’artista ma aperto alle infinite interpretazioni che ciascuno di noi spettatori vorrà dargli nel tempo e nello spazio. La reale fecondità di un’opera d’arte è infondo tutta qui!